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giovedì 7 luglio 2011

plumcake salato bento


un post a 'blog unificati', visto che comprende ricetta + obento (non tradizionale!) che bello starsene a casa di giovedì...anche se aspetto il tecnico del telefono e la consegna di un pacco con Dhl e non so fino a che ora mi toccherà stare in attesa. ma i gatti sembrano davvero felici di avermi per casa, mi girano intorno e non si allontanano mai troppo (d'altronde, a casa mia non ci si può mai allontanare troppo, visto che in sette passi la si percorre tutta!).
comunque, l'altro giorno ho provato a fare un plumcake salato (dovrò studiare la differenza tra cake e plumcake salato, perché sulle riviste li chiamano cake, boh!) mi aveva ingolosita una foto vista sull'ultimo numero de La cucina del Corriere, che ne propone uno pomodorini broccoli (broccoli..? di 'sta stagiooneee? approfitto della parntesi aperta: la Cucina del Corriere ha foto mozzafiato ma un giorno spero spiegheranno ai lettori perché, regolarmente, prima del sommario c'è uno spazio - che è 'doveroso' - dedicato alla spesa d luglio, mentre a spulciare le ricette gli ingredienti di stagione sono sempre affiancati da altri che proprio non c'azzeccano...e poi, un appello personale, basta ricette col tonnoooo! che tra un po' ve lo sognerete!! sfogo personale finito). per carità, i broccoli al mercato li trovo anche, ma già gli ultimi che ho comprato a fine marzo non sapevano più di nulla.
per la verità, ho visto delle cosiddette 'cake' molto più appetitose e rispettose della stagione in giro per i blog che seguo!
tra l'altro...il mio non è propriamente un plumcake salato, ho semplicemente preparato l'impasto base della mia torta di ricotta e ciliegie (senza zucchero ovviamente...) e l'ho adattato al salato, perché essendo piuttosto pigra quando azzecco un impasto che mi soddisfa poi cerco di adattarlo a varie preparazioni (è troppo comodo!) così ho aggiustato le dosi di uova, aggiunto feta, pomodorini secchi e timo del mio balcone, un po' di farina di Schaer mix pane e non è venuto per niente male.
unico neo, a casa ero convinta di non avere lievito per torte salate (w l'ordine, in realtà c'era, sgrunt) e ho usato mezzo cucchiaino scarso di bicarbonato, non so se sono solo io ma il gusto di bicarbonato poi lo sento e mi disturba!

comunque eccolo:
(per uno stampo da plumcake piccolino, 22 cm)
200 gr di ricotta
60 gr di feta
3 uova
3 cucchiai di farina di riso come da prontuario)
2 cucchiai di farina Schaer mix b
2 cucchiai di fecola di patate (come da prontuario)
8-10 pomodorini secchi sott'olio
qualche rametto di timo
due pizzichi di sale
mezzo cucchiaino scarso di bicarbonato o, meglio, lievito da torte salate (come da prontuario)

preriscaldate il forno a 180°. in una ciotola di vetro, lavorate la ricotta e le uova, salate e aggiungete le farine setacciate con il bicarbonato. aggiungete i pomodorini  sminuzzati, la feta sbriciolata ed il timo, quindi trasferite l'impasto nella forma da plumcake rivestita di carta da forno bagnata con acqua.
infornate abbassando i gradi a 160° per 30 minuti circa, e lasciate il plumcake a riposare altri 10 minuti a forno spento. sfornate, lasciate raffreddare e mangiate!

due fette di plumcake tagliate a rettangoli piccoli si possono tranquillamente far stare nell'obento mica deve essere per forza solo giappo!). in questo caso il plumcake accompagna una insalata tipo greca (cipolla mai!) di pomodorini, feta, olive nere e basilico.

lunedì 20 giugno 2011

genmai-mame bento

ovvero obento con riso integrale e mix di ceci e fagioli azuki.
in questo caso il riso integrale che ho utilizzato non è quello italiano ma riso giapponese genmai (Kogane è la marca, purtroppo pare non sia richiestissimo per cui non lo trovo più qui a Venezia! succede sempre così, devo decidermi ad esplorare su google qualche negozio di specialità orientali). l'ho preparato già qualche volta, sempre utilizzando il cuociriso automatico, ma dopo un breve lavaggio va lasciato parecchio in acqua: di solito lo lascio a bagno dalla mattina fino a sera al momento di accendere il rice-cooker (ho tentato anche la variante col riso integrale nostrano, ma devo studiare ancora i tempi!)


il mio obento di Kabamaru (sarebbe il gatto sul coperchio!) può essere utilizzato nel microonde ma non l'ho portato in ufficio, una volta fatta la foto ho trasferito tutto nell'obento che utilizzo di solito e che è più...discreto!! mi piace troppo il pesciotto sul lato


ed eccolo qui, Kabamaru. sono riuscita a farmi il set completo con i bacchetti da Kikuya a Kichijyoji, Tokyo. Per me che amo ciotoline, bacchetti e poggia-bacchetti, pentole e vari ammennicoli giappi, Kikuya è la quintessenza del negozio di casalinghi, una specie di paradiso lindo e splendente in cui poter sognare di cucinare davvero di tutto!
nell'obento:insalata di fagioli azuki e ceci al basilico, spadonmi al sesamo e tamari, riso integrale semplice e uovo sodo
questo è l'obento dopo il trasloco nel mio contenitore da battaglia! mezzo uovo è rimasto fuori, così ci ho fatto aperitivo la sera!
ceci e azuki sono veloci da preparare se li lasciate in acqua 24 ore (cambiate spesso l'acqua di ammollo, perché i legumi perdono le tossine che ne rendono difficile la digestione e le rilasciano nell'acqua). basta poi sciacquarli per bene, cuociono in pentola a pressione in 15 minuti appena (aggiungete sempre qualche cm di alga konbu). consiteli semplicemente con sale, olio e abbondante basilico.

giovedì 9 giugno 2011

shinjyagaimo bento - ovvero patate novelle alla giapponese (nell'obento)

a quanto pare ho una nuova lettrice, un motivo in più per bandire la pigrizia e riprendere in mano anche questo blog! in realtà ho parecchio 'materiale' già pronto, basta che mi armi di un po' di pazienza e che mi impegni seriamente a fare qualcosa che non è molto nella mia natura: organizzare.

dato che ogni ortaggio, anche il più 'inflazionato', potenzialmente ha la sua 'versione giapponese' e che uno dei miei passatempi preferiti è tradurmi le ricette 'alla fonte', adattandole alle mie esigenze di celiaca e a quello che offre il mercato di Rialto, ricomincio da una ricetta davvero semplice ma sorprendente per chi come me ama le patate in tutti i modi e ne mangerebbe sempre!
patatine novelle - con buccia, mi raccomando - leggermente caramellate.

riso gohan, tofu condito con tamari e scaglie di katsuobushi, spadoni e patatine caramellate.
perché sia un pranzo giapponese doc manca solo la zuppa di miso, che però non è sicura per noi celiaci. ogni tanto me ne concedo una con un miso speciale, concepito per le persone allergiche ai fagioli di soia, fatto esclusivamente in due varianti: o solo con riso, o solo con miglio. la prima volta che l'ho provato ero consapevole di rischiare un po' ma ho avuto fortuna e pian piano me lo sto gustando! l'ho acquistato da Natural Kitchen a Kichijouji, Tokyo

sceglietele piccole e di dimensioni più o meno uguali. la quantità dipende dalla capienza della pentola che userete. le patate vanno adagiate sul fondo a formare un solo strato, e parzialente immerse nel liquido in cui stuferanno, composto da: acqua, tamari senza glutine (è molto saporito, io per un bicchiere medio di acqua ho usato tre cucchiai da minestra di tamari) saké (due cucchiai) e zucchero bianco (un cucchiaino e mezzo).
fate andare le patate per una ventina di minuti a pentola coperta e a fuoco basso/medio, girandole un paio di volte durante la cottura, finché saranno morbide, e, solo alla fine, alzate la fiamma per caramellarle.

 



yukihiranabe col classico coperchio (che deve essere più stretto della pentola). si tratta di una pentola in allumio di buonissima qualità molto usata in Giappone, soprattutto per la cottura delle verdure e per la preparazione del brodo dashi, alla base di molte ricette della cucina nipponica. il coperchio otoshibuta va sempre immerso in acqua prima di entrare a contatto con i cibi, in questo modo non ne assorbirà l'odore.
viste le piccole dimensioni, queste patatine sono perfette per l'obento. dato che in Giappone spesso nel lunchbox trovate sia riso che patate - non so voi, ma io di solito mangio o riso o patate, sennò diventa davvero la sagra del carboidrato! - in questo obento mi sono allineata alle abitudini del sol levante, ripromettendomi di stare più leggera a cena!



riso con sesamo nero, spadoni li ho insaporiti con un po' della salsina delle patate) patatine novelle caramellate e frittata



giovedì 15 luglio 2010

gluten free bento n.1

ed ecco un 'assaggio' del mio obento per domani


tamagoyaki (frittata) con carote e piselli :: pomodorini :: fagiolini al vapore conditi con tamari senza glutine e semi di sesamo :: riso giapponese con sesamo nero

un elettrodomestico che nonpuò mancare per preparare obento classici è il cuoci riso automatico (suihanki). non c'è cucina giapponese che non ne sia dotata e ne esistono in commercio di davvero 'complicati' ma quello che uso io - oltre ad essermi costato davvero poco, sui 40 € - è semplicissimo da usare e fa il suo dovere da più di sei anni! l'inconveniente è che non è adatto alla cottura di altri cereali senza glutine - ho fatto alcune prove e non mi ha del tutto soddisfatto - però ne esiste uno nuovissimo della stessa marca - Seb - che oltre al riso cuoce al vapore verdure ed altri cereali per cui sto pensando di regalarmelo (39.99 dal sito del produttore!). Eccolo qui:



In aggiunta al rice-cooker, vi consiglio anche di acquistare una padella per tamagoyaki, la frittata 'alla giapponese'. La differenza rispetto alle nostre padelle antiaderenti? bè...la tamagoyaki-ki è...rettangolare!! in effetti, una frittata rettangolare tagliata a cubotti è più semplice da sistemare dentro il contenitore per il pranzo credetemi!! anche la padella per tamagoyaki è facilmente reperibile on-line e per nulla cara. Un sito che consiglio per gli acquisti dall'Italia è http://www.japancentre.com/ (Londra) niente tasse doganali da pagare, servizio rapido ed affidabile (e vendono pure rice-cookers e tutta una serie di altri articoli giapponesi, compresi snack, bibite e varie amenità). Assolutamente da esplorare.

ed ecco la mia 'frittata' di stasera: tagliata a quadrati é finita (per metà) nel mio obento di domani. sono bastate due uova sbattute ed un soffritto di carote e pisellini (condito con tamari)


e la padella speciale è questa qui:

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